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Per principianti
Compositori

Arrangiamento per: Orchestra Corpi bandistici militari Mixed chorus

Composizione: God Save the Queen

Compositore: Carey Henry

Arrangiatore: Elgar Edward

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For Soprano, Mixed Chorus, Orchestra and Military Band (Elgar). Complete Score PDF 5 MB
Wikipedia
God Save the Queen (dall'inglese: Dio salvi la Regina, e in alternativa, a seconda del sesso del regnante, God Save the King, ovvero Dio salvi il Re) è il brano tradizionalmente utilizzato come inno nazionale del Regno Unito. È inoltre l'inno reale di alcune nazioni del Commonwealth che riconoscono la Regina del Regno Unito come capo di Stato, come ad esempio Canada, Australia, e Nuova Zelanda (si veda Reame del Commonwealth). È anche l'inno nazionale di tutti i Territori d'oltremare britannici.
Composto presumibilmente dal compositore barocco Thomas Arne, autore anche della nota e celebre canzone patriottica Rule, Britannia!, il brano è stato arrangiato nel 1962 dal compositore, direttore d'orchestra e pianista Benjamin Britten e ad oggi la sua versione è suonata ai BBC Proms, oltre anche all'arrangiamento di Sir Arthur Bliss.
«Un vero gioiello musicale; il tipo più perfetto dell’inno-preghiera, composto per Giorgio II d’Inghilterra dal musicista poeta Henry Carey nel 1740. Alcuni eruditi hanno voluto contestare l’origine di questo canto nazionale, attribuendolo a Ben Johnson, a Haendel o al nostro Lully; le argomentazioni sono tutt’altro che convincenti. La musica di questo grave e superbo canto d’Inghilterra, con parole diverse, serve per il Kaiserlieder Prussiano, per l’inno della Svizzera, e si può affermare che sia l’inno più cantato nel mondo.»
Scritto tra il 1736 e il 1740 ed entrato in uso il 28 settembre 1744, è l'inno più antico al mondo. Come altri aspetti dell'ordinamento britannico, il suo utilizzo come inno nazionale non è sancito da alcuna legge parlamentare o proclama reale, essendo invece frutto della consuetudine. È probabilmente l'inno più famoso al mondo in quanto in uso in tutti i territori dell'Impero britannico; rimase inno nazionale in Canada fino all'adozione di quello attuale nel 1980, così come in Australia fino al 1984. In Sudafrica fu dapprima unico inno nazionale, poi sostituito dal 1961 da quello di Lourens De Villiers Die Stem van Suid Afrika / The Call of South Africa, ancora oggi in vigore sebbene unito all'inno di Sontonga. In Nuova Zelanda era il solo inno nazionale fino al 1977, mentre oggi ha valenza di inno nazionale affiancato a God defend New Zealand; per gli altri paesi del Reame del Commonwealth, il God Save the Queen è l'inno reale suonato in presenza del sovrano o di qualche membro della famiglia reale, oppure in commemorazioni particolari.
Essendo stato lungamente l'inno nazionale di molti paesi del mondo, talvolta le persone più anziane tendono a riconoscerlo come proprio inno nazionale a discapito degli inni successivamente adottati: succede così in Canada, Australia e in altri paesi dove comunque rimane come inno reale. La melodia del God save the Queen fu composta su comando di Giorgio II Hannover divenuto re di Gran Bretagna, ma essendo questi principe elettore di Hannover, l'inno divenne tale anche per la Confederazione Germanica, passando poi nel 1871 all'Impero tedesco (1871-1918) di Guglielmo II che lo adottò come inno nazionale col nome di Heil dir im Siegerkranz (Ave a te nella corona della vittoria), e rimase poi in vigore senza testo nella Repubblica di Weimar fino al 1922, quando fu adottato Das Lied der Deutschen.
All'epoca i compositori venivano considerati dai monarchi dei semplici servitori e perciò il nome del compositore, come pure quello del poeta, sono rimasti ignoti. Sono state avanzate delle ipotesi storico-musicologiche con i nomi di Henry Carey (1687-1743) e John Bull (1562-1628) ma, come si può notare, le date non coincidono con il 1745. La posizione ufficiale del Governo britannico è "autori ignoti".
Con quello di Rule, Britannia! e di altri brani, il motivo principale dell'inno è presente anche ne La vittoria di Wellington di Ludwig Van Beethoven, nonché in altre 13 composizioni di musica classica; in tre di esse però la sua citazione va intesa come inno tedesco, e in una come inno statunitense. È interessante notare che due nazioni costitutive del Regno Unito (Scozia e Galles) posseggano un proprio inno e che negli eventi sportivi internazionali a squadre venga eseguito questo, e non God Save the Queen. Complessivamente l'inno God save the King è stato in vigore come inno nazionale per 143 anni (1745-1837, 1901-1952) ovvero quando in carica ci furono sovrani maschi che furono otto: Giorgio II, Giorgio III, Giorgio IV, Guglielmo IV, Edoardo VII, Giorgio V, Edoardo VIII, Giorgio VI mentre il God save the Queen è stato in vigore per 133 anni e lo è tuttora (1837-1901, dal 1952) nonostante le Regine siano state solamente due, la regina Vittoria e l'attuale regina Elisabetta II.
Quando l'inno è cantato, il/la monarca non lo canta, perché l'inno è una preghiera per lui o lei,solo il consorte canta.
Europa
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Antartide
Quando il monarca in carica è un maschio, l'inno diventa God Save the King (Dio salvi il Re). Nel titolo e nel testo ogni ricorrenza di Queen (Regina) viene sostituita con King (Re), con relativi cambi di pronomi (she → he) e aggettivi possessivi (her → his o him). Inoltre, nel penultimo verso, to sing e with heart and voice vanno invertiti.
God save our gracious Queen!Long live our noble Queen,God save the Queen!Send her victorious,happy and glorious,long to reign over us,God save the Queen!
O Lord, our God, arise,scatter her enemies,and make them fall.Confound their politics,frustrate their knavish tricks,on Thee our hopes we fix,God save us all.
Thy choicest gifts in storeon her be pleased to pour,long may she reign!May she defend our laws,and ever give us causeto sing with heart and voice,God save the Queen!
Dio salvi la nostra benevola Regina!A lungo viva la nostra nobile Regina,Dio salvi la Regina!La invii vittoriosa,felice e gloriosa,a regnare a lungo su di noi,Dio salvi la Regina!
O Signore, nostro Dio, sorgi,disperdi i suoi nemici,e falli crollare.Confondi i loro intrighi,ostacola le loro manovre meschine,in Te le nostre speranze noi riponiamo,Dio salvi tutti noi.
I regali più preziosi che conservi,su di lei sii lieto di riversarli,possa lei regnare a lungo!Possa difendere le nostre leggi,e darci sempre l'occasionedi cantare col cuore e con la voce,Dio salvi la Regina!
Dio salvi il nostro re,sia lunga vita al re,Dio salvi il re!A lui vittoria,a lui la gloria,regni su noi felice;Dio salvi il re!
Sorgi o Signore,fa' i suoi nemicispersi cader;frustra gli inganni,scalza i lor piani,con lui ch'è nostra spemeTu ci salvi insiem!
Spargi o Signored'eletti doniil suo regnar;leggi ei difenda,renda felicichi canta con gran cuor,Dio salvi il re!
In Russia la stessa melodia venne adottata dal 1816 al 1833 col nome di "Bože, Zarja chrani!" (Dio salvi lo Zar). La Svizzera lo adottò col nome di "Rufst du mein Vaterland" fino al 1961, e il Liechtenstein, come membro superstite della vecchia Confederazione Tedesca lo utilizza ancora oggi come inno nazionale col nome di "Oben am jungen Rhein" (In alto lungo il giovane Reno). La melodia fu adottata persino negli Stati Uniti d'America come "God Save Washington" e poi nel 1832 come America, più conosciuta come "My Country, 'Tis of Thee" che fino al 1931 anno di adozione dell'inno attuale ("The Star-Spangled Banner") fu consuetudinariamente utilizzato come inno nazionale degli Stati Uniti. Inoltre è stato l'inno ufficiale, con la stessa melodia e con parole diverse (intitolato "Heil Dir im Siegerkranz") di Casa Hohenzollern come re di Prussia prima e come imperatori di Germania dopo, divenendo de facto l'inno nazionale del Secondo Reich dal 1871 al 1918. Ne esiste anche una versione francese dal titolo Grand Dieu Sauve le Roi, che secondo una certa tradizione sarebbe stata composta dal musicista barocco Jean Baptiste Lully per Luigi XIV, quindi prima di quello britannico, anche se non vi sono riscontri effettivi e documentali a tale teoria.
Nel 1962, per richiesta del noto Leeds Festival, il compositore, pianista e direttore d'orchestra Benjamin Britten compone una sua personale versione dell'inno ufficiale britannico, arrangiandolo per orchestra e coro e pubblicando come singolo insieme alla London Symphony Orchestra, per poi eseguirlo, insieme alla sua personale ouverture The Building of the House, nel 1967 insieme alla English Chamber Orchestra per l'apertura di due sale da concerto a Londra. Esso è ancora oggi suonato ai Proms trasmessi dalla BBC, durante la fine ed è stato definito ''Una straordinaria progressione dal pianissimo a forma di preghiera fino ad arrivare a un fortissimo corale''.
Il testo tuttavia riprende quello della canzone originale, trasformandolo in tono solenne, come se fosse una preghiera:
God save our gracious Queen!Long live our noble Queen,God save the Queen!Send her victorious,happy and glorious,long to reign over us,God save the Queen!
O Lord, our God, arise,scatter her enemies,and make them fall.Confound their politics,frustrate their knavish tricks,on Thee our hopes we fix,God save us all.
Thy choicest gifts in storeon her be pleased to pour,long may she reign!May she defend our laws,and ever give us causeto sing with heart and voice,God save the Queen!
Il compositore e violinista italiano Niccolò Paganini scrisse delle variazioni sul tema del brano.
Nell'opera Il viaggio a Reims (1825) di Gioacchino Rossini, Lord Sidney intona l'inno inglese durante una festa indetta dal Barone Trombonok, nella quale ognuno dei personaggi canta il proprio inno nazionale .
Gaetano Donizetti, nell'ouverture della sua opera Roberto Devereux ambientata in terra inglese, rielabora il tema dell'inno.
Giuseppe Verdi, nell'Inno alle Nazioni, inserisce l'inno inglese insieme alla Marsigliese ed all'Inno di Mameli.
Una versione punk-rock, God Save the Queen, venne realizzata dai Sex Pistols. Anche il gruppo heavy metal Motörhead ne ha pubblicato una cover, uscita nel 2000 (God Save the Queen).
God Save the Queen è sempre il titolo di un riadattamento questa volta di Brian May, che suona alla chitarra la melodia principale dell'inno, con una ricca armonizzazione ottenuta attraverso numerose sovraincisioni secondo il suo stile caratteristico; l'orchestrazione è completata da sottofondo di timpani e piatti. La cover fa parte dell'album A Night at the Opera (Queen, 1975).
Vasco Rossi termina la canzone Fegato, fegato spappolato riprendendo la canzone dei Sex Pistols.