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Arrangiamento per: Organo

Composizione: Zadok the Priest

Compositore: Händel Georg Friedrich

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Zadok the Priest (HWV 258) è un inno d'incoronazione composto da Georg Friedrich Händel (1685-1759) su testo tratto dalla Bibbia di Re Giacomo. È uno dei quattro inni d'incoronazione composti in onore di Giorgio II di Gran Bretagna nel 1727 e da allora viene cantato a ogni incoronazione del Sovrano britannico. Tradizionalmente viene eseguito durante l'unzione del sovrano.
Il titolo si riferisce a Zadok, il primo Sommo sacerdote del Tempio di Salomone, che, morto re Davide, unge re il figlio Salomone.
Anche se gran parte dei testi utilizzati durante le incoronazioni derivano da materiale sempre uguale che, tradizionalmente, viene usato da secoli a ogni cerimonia del genere, i testi di tutti e quattro gli inni sono stati raccolti da Händel stesso. Si ritiene che Händel abbia presentato una selezione dalla precedente incoronazione, quella di Giacomo II d'Inghilterra nel 1685. Sebbene il testo derivi dal racconto biblico dell'unzione di Salomone, non si tratta di una citazione esatta ma una parafrasi, probabilmente scritta dal compositore stesso.
Il testo originale dell'inno è il seguente, e si basa sul Primo Libro dei Re, 1, 38-40:
«Zadok the Priest and Nathan the Prophet anointed Solomon King.And all the people rejoic'd, and said:"God save The King, long live The King, may The King live for ever!Amen, Hallelujah!"»
«Zadok il sacerdote e Nathan il profeta unsero il re Salomone.E tutto il popolo gioì e disse:"Dio salvi il re, lunga vita al re e il re viva per sempre!Amen, Alleluia!"»
Zadok the Priest è composto per coro a sette voci formato da soprani, contralti, tenori (unica voce indivisa), bassi e orchestra (due oboi, due fagotti, tre trombe, timpani, archi e basso continuo). La scrittura corale procede in maniera pressoché sempre omoritmica, e questo conferisce alla pagina un carattere di notevole compattezza e solennità.
L'anthem, in re maggiore, è articolato in tre sezioni. Nella prima si ha una lunga introduzione orchestrale, caratterizzata da ricche armonie e dall'impiego costante di un arpeggio ascendente affidato ai violini. Questa introduzione si conclude con l'ingresso del coro, delle trombe e dei timpani. Händel non dà indicazioni sul tempo e specifica solo un "piano" all'inizio e un "forte" all'attacco del coro. La sezione centrale è in tempo 3/4; essa ha un carattere più sciolto ed è caratterizzata da ritmi puntati. L'ultima sezione ritorna al metro iniziale di 4/4, con il God Save the King cantato dal coro al completo e intercalato dagli Amen. Il brano si conclude con una pomposa cadenza barocca sulla parola Alleluia.