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Giuseppe Cambini

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Giuseppe Maria Gioacchino Cambini (Livorno, 13 febbraio 1746 – Parigi, 29 dicembre 1825) è stato un compositore e violinista italiano.
Le notizie sulla sua vita sono difficilmente rintracciabili. Hanno stilato una sua biografia l'erudito francese Louis-Gabriel Michaud e il musicologo belga François-Joseph Fétis, e Cambini stesso parla del suo passato in un articolo sulla Allgemeine musikalische Zeitung del 1804, ma sono tutti documenti pieni di errori e quindi bisognosi di verifica. Non possiamo confermare i suoi estremi biografici (solo Fétis indica la sua data di nascita), né i suoi primi studi. Forse ebbe a che fare con padre Giovanni Battista Martini, e, più probabilmente, con Filippo Manfredi, suo quasi certo insegnante di violino. Fétis parla di un suo sfortunato esordio operistico a Napoli nel 1766, dopo il quale, durante il rientro via mare a Livorno, venne rapito dai pirati, che lo trattarono terribilmente fino alla sua liberazione da parte di un patrizio veneziano. La narrazione del belga ha molte affinità con una storia contenuta nel periodico di poesia Correspondance littéraire, philosophique et critique, fatto che ne incrina l'attendibilità. Nello scritto sulla Allgemeine musikalische Zeitung del 1804, Cambini dice di aver suonato, per sei mesi nel 1767, la viola in un quartetto d'archi formato con Luigi Boccherini, Pietro Nardini e il suo maestro Manfredi. Se quello che dice è vero, questo quartetto rappresenterebbe la prima formazione di tal genere apparsa almeno in Italia, se non in tutta Europa. Questa notizia, per molti anni, ha alimentato una gigantesca leggenda sull'importanza del ruolo di Cambini nella definizione del quartetto d'archi. In realtà egli fu solo uno dei tanti (anche se uno dei più prolifici) che, nello stesso periodo, contribuirono allo sviluppo del genere.
La prima notizia certa della sua biografia è l'arrivo a Parigi all'inizio degli anni '70 del '700, dove rimase 20 anni, durante i quali compose oratori, lavori concertistici, cameristici, sinfonici e teatrali (si ha notizia di almeno 14 opere teatrali, di cui per lo meno 12 rappresentate a Parigi, e anche di alcuni balletti che destarono l'ammirazione di Christoph Willibald Gluck), ed eseguì suoi concerti al violino (durante i Concert Spirituel e i Concerts des Amateurs, gestiti da François-Joseph Gossec). Più di 600 composizioni furono pubblicate con il suo nome nella capitale francese fino al 1800 (soprattutto dagli editori Venier, Berault e Sieber, vedi anche la sezione Fonti), delle quali più di 80 sono sinfonie concertanti: ne scrisse molte di più di qualsiasi altro compositore francese coevo, divenendo il campione del genere.
Il suo successo nella sinfonia concertante ispirò la rivalità di Wolfgang Amadeus Mozart, che nel 1778 accusò Cambini di aver impedito l'esecuzione della sua sinfonia concertante KV 297b presso i Concert Spirituel, in quanto geloso della sua perfezione. La diffidenza di Mozart nei confronti di Cambini non si riscontra in altri compositori che ebbero a che fare con lui, anzi, Gluck, negli stessi anni, lo raccomandò spesso come uomo di integerrima onestà, perciò è probabile che il salisburghese abbia esternato sentimenti esagerati.
L'accusa di Mozart è poco consistente anche perché il potere di Cambini a Parigi non arrivò certo al livello denunciato dall'austriaco. Alla sua vasta produzione corrisponde una tutto sommato poco lusinghiera attenzione da parte della stampa musicale. Viene citato relativamente poco nelle recensioni coeve, e la sua carriera da violinista è meno apprezzata rispetto a quella degli altri solisti attivi nello stesso periodo. I suoi successi maggiori furono, come detto, le sinfonie concertanti e i suoi quartetti, verso i quali perfino Mozart ebbe parole benevole. Il suo stile facile, affascinante e brillante, aperto solo quanto basta alle novità, lo rese una sorta di paladino della Parigi galante, e molti suoi pezzi furono accolti favorevolmente anche a Londra e in America (alcuni parteciparono attivamente alla definizione della cosiddetta forma sonata), però le sue opere teatrali vennero quasi sempre stroncate e l'affermarsi anche in Francia del più complesso stile viennese (dal 1785 in poi), a cui cercò maldestramente di aderire, minò molto la sua fama, intaccata anche da sfavorevoli pareri sulla stampa di area tedesca.
Nel 1788 divenne manager del Teatro Beaujolais, e vi lavorò durante i tumulti rivoluzionari, fino al 1791. La sua tenuta permise la continuità di un'offerta operistica di qualità anche negli anni della Repubblica. Al tempo del Terrore, dal 1791, diresse il Teatro Louvois, che la crisi economica dovuta alla guerra fece chiudere nel 1794. Crisi che colpì molto anche il patrimonio di Cambini e lo costrinse a cercare le più diverse occasioni di lavoro: dal 1794 accettò lo stipendio dell'armaiolo Armand Séguin, per il quale tenne concerti privati e compose più di 100 quartetti; compose inni rivoluzionari e patriottici per la neonata Repubblica; insegnò privatamente violino, canto e composizione; trascrisse arie d'opera di altri autori per qualsiasi committente; e accettò commissioni editoriali (nel 1795, l'editore Gavreaux gli chiese di curare la ristampa del metodo per violino di Geminiani, e nel 1799 Nademann et Lobry lo incaricarono di redigerne uno per flauto).
Nei primi anni dell'Ottocento firmò contratti con periodici e riviste, tra i quali la Allgemeine musikalische Zeitung e i Tablettes de Polymne, che pubblicò i suoi articoli fino al 1811. Da questa data, Cambini sparisce senza lasciar traccia dai documenti. Michaud afferma che la sua morte è avvenuta in Olanda nel 1818, notizia che gode di una certa credibilità presso gli studiosi, mentre Fétis parla di un suo doloroso e tragico ricovero nel manicomio di Bicêtre, dove trovò la morte nel 1825.
Risultano più di 600 esemplari di opere di Cambini sparsi in tutto il mondo. Più di 300 sono costituiti da edizioni a stampa, 250 ci sono giunti in copie manoscritte, e un centinaio sono gli autografi accertati. Ci è pervenuta solo la sua musica strumentale; delle sue opere teatrali ci è rimasta la musica solo di Le Tuteur avare, scritta in collaborazione con Pasquale Anfossi nel 1787 (oggi conservata nella Bibliothèque Municipale di Lille). Per molti anni si è considerata sua una sinfonia composta in realtà da Joseph Martin Kraus per l'editore Boyer: nel 1784-1786, l'editore pubblicò il lavoro dello sconosciuto Kraus con il nome del più famoso Cambini per vendere più copie, originando l'equivoco di attribuzione, risolto solo nel 1989.
Tutti i cento autografi conosciuti di Cambini sono in America, alla Library of Congress di Washington e alla New York Public Library for the Performing Arts.
La collezione più cospicua di copie manoscritte delle opere di Cambini è a Praga, nel dipartimento storico-musicale del Museo Nazionale Ceco della Musica. Seguono, per numero di copie conservate, il Benediktinerstift del Bibliothek und Musikarchiv di Seitenstetten in Austria (la cui maggior parte del posseduto cambiniano è però non datata), il Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia (Fondi Torrefranca e Correr) e la Biblioteca di Archeologia e Storia dell'Arte di Palazzo Venezia a Roma (Fondo Vessella). Collezioni italiane meno grandi sono nel Fondo Pasini del Conservatorio Luca Marenzio di Brescia, nel Conservatorio Cherubini di Firenze, nel Conservatorio Paganini di Genova, nella Biblioteca Estense di Mantova, nella Casa Verdi di Milano, nel Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli, e nella Biblioteca Casanatese di Roma (Fondo Marefoschi ma non solo). Il Centro Documentazione Musicale della Toscana ha rivenuto tre manoscritti delle singole parti di altrettante opere cameristiche di Cambini nel Fondo musicale Venturi di Montecatini Terme. Città estere che conservano almeno cinque copie manoscritte sono Basilea (Universitätsbibliothek), Cheb (Státní okresní archiv), Keszthely (Helikon Kastélymúzeum Könyvtára), Leutkirch im Allgäu (Fürstlich Waldburg-Zeilsches Archiv), Lilla (Bibliothèque Municipale), Lund (Universitetsbiblioteket), New Haven (Music Library della Yale University), Praga (Biblioteca Nazionale Ceca), Steinfurt (Fondo Fürst zu Bentheimsche Musikaliensammlung Burgsteinfurt, gestito dalla Westfälische Wilhelms-Universität all'interno della Universitäts- und Landesbibliothek di Münster), Stoccolma (Musik- och teaterbiblioteket) e Västerås (Stadsbibliotek).
Il Conservatoire de Paris e la Bibliothèque Nationale de France sono le istituzioni che conservano la maggior parte delle edizioni stampate durante la vita di Cambini, seguono la British Library di Londra, la Rossijskaja Gosudarstvennaja Biblioteka di Mosca, il Fürst zu Bentheimsche Musikaliensammlung Burgsteinfurt di Steinfurt, la Gesellschaft der Musikfreunde di Vienna, la Biblioteca Nacional de España, la Kongelige Bibliotek di Copenaghen, la Biblioteca Estense di Modena, e la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino (nella collezione Foà e Giordano).
Hymne à l'être suprème (1794)
Hymne à l'égalité (1794)
Hymne à la Vertu (1794)
Hymne à la Liberté (1794)
Hymne à la Victoire (1794)
Ode sur Bara et Viala (1794)
Ode sur nos victoires (1794)
Ronde Républicaine (1794)
Le pas de charge républicain - Air de combat (1794)
Scheda del disco di Christophorus, su Discogs.
Scheda del disco di Critère, su Discogs.
Concerto per pianoforte in si bemolle maggiore
Concerto per pianoforte in sol maggiore
Trii n. 1 e 2 per flauto, oboe e fagotto, op.45
Scheda del volume 2, su PrestoClassical.
Concerto per pianoforte in si bemolle maggiore
Sinfonie concertanti n. 5 e 12