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Giovanni Carlo Maria Clari

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Composizioni per: Clarinetto

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Giovanni Carlo Maria Clari (Pisa, 27 settembre 1677 – Pisa, 16 maggio 1754) è stato un compositore italiano.
Figlio del violinista Costantino (dipendente della Chiesa di Santo Stefano dei Cavalieri), fu allievo a Pisa di Teofilo Macchetti (maestro di cappella del Duomo), e a Bologna di Giovan Paolo Colonna: sotto la sua guida entrò nell'Accademia filarmonica nel 1697, ma non riuscì a ereditare la carica paterna a Pisa. Lavorò privatamente per famiglie nobili a Pisa e Firenze, finché non destò l'attenzione del principe Ferdinando de' Medici, che lo rese un suo protetto e lo assunse come maestro di cappella del Duomo di Pistoia nel 1703. Qui Clari riorganizzò l'orchestra, rivoluzionò il sistema didattico della scuola musicale e compose molti oratori, contribuendo in maniera determinante alla diffusione del genere in Toscana.
I suoi metodi di insegnamento furono apprezzati dall'aristocrazia pistoiese, ma suscitarono la reazione della gerarchia ecclesiastica, che ogni anno cercò di licenziarlo: solo l'intervento del principe Ferdinando gli permise di continuare il suo lavoro, ma alla morte di costui nel 1713, Clari non riuscì a tenere a freno l'ostracismo del clero, e fu destituito nel 1720. Venne assunto dai Cavalieri di Santo Stefano per la loro cappella, ma su di lui si originarono diverse dicerie sulla sua condotta morale, che gli resero difficile, per un po', il raggiungimento di incarichi più importanti.
Nonostante tutto, nel 1723 fu chiamato personalmente dall'Arcivescovo di Pisa per riorganizzare una quasi abbandonata cappella del Duomo. A Pisa, Clari rimase fino alla morte, e qui compose molta della sua musica sacra. Contemporaneamente mantenne cordiali contatti con l'aristocrazia pistoiese, che gli garantì molte commissioni private per composizioni profane da eseguire durante importanti eventi sociali cittadini. Nonostante il successo privato, morì in totale povertà.
Dapprima visto come un conservatore, oggi si tende a evidenziare la modernità della sua produzione. Nonostante la sua musica sia sempre stata composta per scopi precisi, sacri o profani, si vede che Clari segue alla perfezione le mode artistiche del suo tempo (provenienti soprattutto da Roma, Venezia e Bologna), denotando interesse e gusto. Negli oratori usò spesso il recitativo accompagnato, poderose fughe e tese a ingigantire le masse strumentali, avvalendosi anche della collaborazione di virtuosi (come il trombonista Domenico Manfredini, per il quale scrisse molte parti soliste nei suoi lavori pistoiesi), con cromatismi eccezionali per l'epoca.
Se la sua produzione sacra risulta poco originale rispetto ai coevi risultati di Antonio Vivaldi e Alessandro Scarlatti, quella profana è ricca di novità: le sue liriche vocali da camera (duetti e terzetti), che cantano di argomenti amorosi con un sapiente alternarsi di pezzi d'insieme e voli virtuosistici accompagnati da un elegante basso continuo, hanno contribuito non poco alla definizione del duetto da camera settecentesco. Alcuni hanno notato come il suo oratorio Il martirio di Santo Stefano (1716) sia la base stilistica e tematica dell'opera Poliuto di Gaetano Donizetti (1838-1848).
Le liriche vocali da camera furono adorate dai teorici musicali del tempo, che le citavano come esempi di perfezione. Il celebre Georg Friedrich Händel usò sei duetti di Clari nella sua Teodora del 1750 (è probabile che i due si fossero conosciuti a Firenze nel 1709). A testimonianza del suo successo sta il fatto che copie, anche coeve, di sue composizioni si conservano nelle biblioteche di tutta Europa (e molte anche in America, vedi la sezione Fonti), ma la sua fama si affievolì completamente nell'Ottocento.
Il Centro Documentazione Musicale della Toscana è riuscito a individuare molti autografi di Clari a Pisa (Archivio Storico Musicale dell'Opera della Primaziale Pisana, Archivio Musicale dell'Ordine dei Cavalieri di Santo Stefano) e Pistoia (Archivio Capitolare). Le città italiane che possiedono il maggior numero di copie coeve delle sue composizioni sono:
Le più importanti collezioni estere di copie manoscritte coeve di opere di Clari sono in:
Nel 2011, l'etichetta Fugatto pubblica un CD degli organisti Antonio Galanti e Matteo Venturini, registrato con gli organi conservati nella Chiesa dei SS Andrea e Lucia a Ripoli, in cui figurano due pezzi sacri di Clari trascritti per organo da Venturini.