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Pietro Domenico Paradies

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Composizioni per: Clavicembalo

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12 Harpsichord Sonatas (12 Sonate Clavicembalo)Harpsichord Sonata in A major, P 893.06Harpsichord Sonata in D major, P 893.10Harpsichord Sonata in E major, P 893.03Harpsichord Sonata in F major, P 893.11Harpsichord Sonata in G major, P 893.01
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Pietro Domenico Paradies, o Pietro Domenico Paradisi (Napoli, 1707 – Venezia, 25 agosto 1791), è stato un compositore e didatta italiano.
Probabilmente allievo di Nicola Porpora a Napoli, iniziò la propria attività come compositore di opere per il teatro. La prima esecuzione documentata della sua musica fu infatti quella per l'opera Alessandro in Persia (Lucca, 1738), su libretto del fiorentino Francesco Vanneschi. La cattiva accoglienza di questo lavoro segnò negativamente la sua carriera di compositore per tale genere.
Negli anni 1739 e 1740 Paradies fu impiegato presso il 'Conservatorio dei Mendicanti' di Venezia, una delle quattro famose scuole della città che ospitava le ragazze orfane.
Nel 1746 si trasferì a Londra – dopo aver già cambiato la grafia del suo nome da quello italiano ‘Paradisi’ – dove fu celebre come insegnante di canto, clavicembalo e composizione. Nel 1770 Paradisi vendette la sua raccolta di manoscritti a Richard Fitzwilliam e si ritirò definitivamente in Italia, trascorrendo il resto della sua vita a Venezia.
La sua fama è dovuta prevalentemente alla eccellente produzione clavicembalistica in cui mostra uno stile compositivo affine a quello di Domenico Scarlatti. Celebri sono soprattutto le dodici sonate per clavicembalo (Londra 1754). Particolarmente noto è l'allegro dalla Sonata VI in La maggiore, conosciuto anche come Toccata in La maggiore, utilizzata anche in una versione per arpa (in realtà formata da tre brani distinti, tra cui anche una Sarabanda di Couperin e una Passacaglia di Haendel) come musica di sottofondo dell'Intervallo Rai.
Paradisi è anche autore di concerti per tastiera (organo e clavicembalo); compose inoltre arie e cantate (Favourite songs, Londra, 1747).
Mentre la produzione operistica non ebbe particolare successo, le composizioni strumentali ebbero immediatamente una rapida diffusione, caratterizzandosi per uno stile colto e raffinato, dotato di fantasiosa inventiva e ricco di virtuosismi.