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Giuseppe Gazzaniga

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Composizioni per: Oboe

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Giuseppe Gazzaniga (Verona, 5 ottobre 1743 – Crema, 1º febbraio 1818) è stato un compositore italiano.
Studiò musica all'insaputa del padre, che lo aveva destinato alla carriera ecclesiastica. Grazie ad alcune raccomandazioni si recò a Venezia, dove incontrò il celebre Nicola Porpora in sosta nella città lagunare durante il suo ritorno verso Napoli. Quindi accompagnò il giovane Gazzaniga a Napoli, dove presso il Conservatorio di Sant'Onofrio a Porta Capuana fu suo insegnante di composizione. Nel 1767 diventò allievo di Niccolò Piccinni e nel 1768 debuttò al Teatro Nuovo di Napoli con l'intermezzo Il barone di Trocchia.
Nel 1770 tornò a Venezia, dove ricevette l'incarico di musicare un'opera per Vienna su libretto di Lorenzo Da Ponte, Il finto cieco. Sebbene il libretto fosse un emerito "pasticcio", come usava definirlo il suo stesso autore, l'opera ebbe successo, tant'è che ebbe parecchie repliche.
Nel 1787 Giuseppe Gazzaniga scrive la musica del Don Giovanni su libretto di Giovanni Bertati che viene rappresentato presso il Teatro Giustiniani di San Moisè di Venezia otto mesi prima della rappresentazione di Da Ponte-Mozart, come riportato da Arthur Loewemberg nel Grove Dictionary of Music and Musicians. Il suo Don Giovanni ebbe un grandissimo successo, tanto che in pochi anni (fra l'87 e il '91) fu rappresentato in numerosissime altre città, tra cui: Varese, Bergamo, Bologna, Cremona (due volte), Treviso, Udine, Corfù, Ferrara, Forlì (due volte), Trento, Fiume, Milano, Torino, Pisa, Verona, Lucca, Firenze [1].
Nel 1791 diventò compositore del duomo di Crema, dove nel 1802 accolse come suo allievo Stefano Pavesi.
Nelle sue memorie Da Ponte scriveva:
Ricevei ordine da' direttori teatrali di scrivere un dramma per Gazzaniga, compositore di qualche merito, ma d'un stile non più moderno. Per isbrigarmi presto, scelsi una commedia francese, intitolata L'aveugle clairvoyant, e ne schiccherai un dramma in pochi giorni, che piacque poco, tanto per le parole che per la musica. Una passioncella per una donna di cinquant'anni, che disturbava la mente di quel brav'uomo, gl'impedì di finire l'opera al tempo fissatogli. Ho dovuto perciò incastrare in un second'atto de' pezzi fatti vent'anni prima; prender varie scene d'altr'opere, tanto sue che d'altri maestri; infine fare un pasticcio, un guazzabuglio, che non avea né capo, né piedi, che si rappresentò tre volte e poi si mise a dormire.
Nonostante le considerazioni di Da Ponte, Gazzaniga dimostrò di essere un compositore ricco di talento e molto apprezzato dai contemporanei; infatti le sue opere (sia buffe che serie), i suoi oratori e le sue cantate furono molto apprezzate in Italia, in Germania e in Inghilterra.