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Michele Carafa

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Composizioni per: Oboe

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Michele Carafa (Napoli, 28 novembre 1787 – Parigi, 26 luglio 1872) è stato un compositore e militare italiano.
Nato come Michele Enrico Francesco Vincenzo Aloisio Paolo Carafa de Colobrano, era il secondo figlio di Giovanni Carafa, principe di Colobrano e duca di Alvito. Michele ricevette una solida formazione musicale e nel 1802 compose la sua prima opera, Il Fantasma, che venne rappresentata nel 1805 nel teatro del suo patrigno, il principe di Caramanico. In questi anni, frequentò in qualità di allievo l'Accademia Militare della Nunziatella di Napoli. Nel 1806 si trasferì a Parigi, dove prese lezioni di composizione da Luigi Cherubini e lezioni di pianoforte da Friedrich Kalkbrenner.
Tuttavia suo padre gli chiese di abbandonare la musica per la carriera militare e divenne tenente degli Ussari nell'esercito francese. Fatto prigioniero a Campotenese nel 1806, venne liberato e prese parte alla spedizione in Sicilia, dove divenne capitano.
Tornato a Napoli nel 1808, sposò Antonietta d'Aubenton (o Daubenton) e riprese i suoi studi musicali sotto la direzione del Fedele Fenaroli. Ancora sotto la pressione dei genitori, seguì Gioacchino Murat nella campagna di Russia. Dopo la battaglia di Ostrovno venne decorato con la Legion d'Onore da Napoleone che lo fece anche barone del Regno d'Italia.
La restaurazione dei Borboni a Napoli comportò la decadenza del Carafa e la fine della sua carriera militare. Nel 1814, al Teatro del Fondo venne rappresentata la sua opera Il vascello d'occidente e nel 1816 Gabriella di Vergy su libretto di Andrea Leone Tottola. Il lavoro ottenne un successo pari a quello di Otello di Rossini, rappresentata in quell'anno nello stesso teatro.
La sua musica è caratterizzata da una certa facilità nelle melodie e da un'orchestrazione monocorde in un'epoca dominata da Rossini, Bellini, Auber, Halévy che era anche un suo amico. Consacrato come compositore d'opera, tornò a Parigi, nel 1821, dove trionfò con Jeanne d'Arc à Orléans e Le Valet de Chambre nel 1823.
Chiuse a Venezia la sua carriera italiana Parìa e si trasferì definitivamente a Parigi, dove malgrado alcuni fallimenti, ottenne un pieno successo con Masaniello (libretto di Moreau e Lafortelle) ripetuto 136 volte all'Opéra-Comique. Questo fu il culmine della sua carriera: il confronto con le opere di Rossini e Donizetti non è comunque a suo favore.
Ottenne la cittadinanza francese nel 1834 e venne eletto membro dell'Académie des beaux-arts della quale assunse la direzione, al posto di Lesueur, nel 1837. Venne poi nominato direttore del Ginnasio di musica militare nel 1838. Dal 1840 al 1858, insegnò contrappunto e composizione al Conservatorio di Parigi. La sua ultima opera fu Thérèse, nel 1838, quando si era già dedicato esclusivamente all'insegnamento. Uno dei suoi ultimi contributi all'opera fu l'adattamento francese della Semiramide di Rossini, in quanto quest'ultimo gli aveva donato il proprio diritto d'autore in riconoscimento della loro lunga amicizia.
Colpito da paralisi nel 1867, morì a Parigi all'età di 84 anni e venne sepolto nel Cimitero di Montmartre.