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Niccolò Piccinni

Tutto Composizioni

Composizioni per: Orchestra

#Arrangiamenti per: Orchestra
#Parti per: Orchestra
per popolarità

#

28 Arias, I-Nc Rari 2.3.1

A

Alessandro nell'IndieAlfin quella dal cieloAntigonoArtaserseAtys

C

Caio MarioCatone in UticaCesare in EgittoContino amabilissimo

D

DemetrioDemofoonteDidon (Dido)Didone abbandonata

E

Ecco Alcide, ecco l'eroeEnea in CumaErcole al Termedonte

G

Gelosia per gelosiaGionataGiove piacevole nella regia di PartenopeGli amanti mascheratiGli sposi perseguitatiGli stravaganti

I

I viaggiatoriIl barone di TorreforteIl curioso del suo proprio dannoIl gran CidIl re pastore (Il Re Pastore)Il sordoIpermestraIphigénie en Tauride

L

La buona figliuolaLa corsaraLa donna di bell’umoreLa GriseldaLa locandiera di spiritoLa molinarellaLa pescatriceLa scaltra letterataLa schiava seriaLa sposa collericaL'astrologaLe contadine bizzarreLe donne vendicate (Dà il vendicate)Le finte gemelleLe trame zingarescheLe vicende della sorteL'incostanteLo sposo burlatoL'OlimpiadeL'Origille

M

Ma che? de' cenni miei

N

Nitteti

P

Pénélope

R

Roland

T

Tigrane

Z

Zenobia

Arrangiamenti per: Orchestra

Roland

Parti per: Orchestra

Lo sposo burlato
Wikipedia
Niccolò Piccinni (Vito Niccolò Marcello Antonio Giacomo Piccinni, a volte detto Nicola Piccinni o Piccini; Bari, 16 gennaio 1728 – Passy, 7 maggio 1800) è stato un compositore italiano, uno degli ultimi grandi rappresentanti della scuola musicale napoletana e uno dei più importanti compositori del Classicismo. Figura centrale dell'opera italiana della seconda metà del XVIII secolo, ha contribuito in maniera determinante allo sviluppo dell'opera buffa.
Piccinni nacque a Bari nel Regno di Napoli. Studiò con Leonardo Leo e Francesco Durante, presso il Conservatorio di Sant'Onofrio a Napoli. Per questo dovette essere grato all'arcivescovo di Bari, che provvide a pagare i suoi studi, poiché il padre di Piccinni, sebbene fosse anch'egli un musicista, si era opposto al fatto che il figlio seguisse la sua stessa carriera. Si dilettava anche nel suono di strumenti a fiato e chitarra classica.
La prima opera, Le donne dispettose, risale al 1755, e nel 1760 compose, a Roma, il suo capolavoro giovanile, La Cecchina ossia La buona figliuola, un'opera buffa che ebbe molto successo in Europa.
Sei anni dopo, Piccinni fu invitato dalla regina Maria Antonietta a Parigi, ove fu iniziato alla Massoneria nella Loggia le Nove Sorelle. Si sposò nel 1756 con Vincenza Sibilla, una cantante, alla quale non permise più di andare in scena dopo il matrimonio.
Tutti i suoi lavori successivi furono un successo; ma i direttori della Grand Opera gli opposero deliberatamente Christoph Willibald Gluck, persuadendo i due compositori a trattare lo stesso soggetto - Iphigénie en Tauride - contemporaneamente. Il pubblico parigino si divise in due, Gluckisti e Piccinnisti, quasi due fazioni in guerra. L'Iphigénie di Gluck apparve prima, il 18 maggio 1779.
L'Iphigénie di Piccinni giunse il 23 gennaio 1781, e, sebbene ripetuta per diciassette volte, scomparve nell'oblio. L'antagonismo tra il pubblico continuò anche dopo che Gluck lasciò Parigi nel 1780; ed un tentativo fu fatto successivamente per accendere una nuova rivalità con Sacchini. Piccinni continuò ad essere popolare, ed alla morte di Gluck, nel 1787, propose che un monumento pubblico fosse eretto alla sua memoria, un suggerimento che i Gluckisti non appoggiarono.
Nel 1784 Piccinni divenne professore all'Académie Royale de Musique, una delle istituzioni dalla quale il Conservatoire fu fondato nel 1794. Allo scoppio della Rivoluzione francese, nel 1789, Piccinni tornò a Napoli, dove fu prima ben accolto da re Ferdinando IV; in seguito, il matrimonio di sua figlia con un democratico francese lo condannò alla disgrazia. Nei successivi nove anni condusse una esistenza precaria tra Venezia, Napoli e Roma; nel 1798 tornò a Parigi, dove il pubblico lo ricevette con entusiasmo, ma non guadagnò molto. Morì a Passy, presso Parigi. Dopo la sua morte, una lastra di pietra fu posta vicino alla sua casa, recentemente restaurata, nel borgo antico di Bari. A lui è stato intitolato il teatro cittadino sul corso principale di Bari: tale teatro, i cui lavori iniziati nel 1836 terminarono solo nel 1854, avrebbe dovuto (nelle intenzioni degli ossequiosi amministratori locali) essere intitolato alla regina Maria Teresa d'Asburgo-Teschen, moglie di Ferdinando II di Borbone. Allo sdegnato rifiuto della sovrana la scelta cadde (quale "ripiego") su Piccinni, all'epoca ancora inviso agli ambienti filoborbonici baresi.
La più completa lista dei suoi lavori fu redatta dalla Rivista musicale italiana, VIII, 75. Piccinni produsse più di ottanta opere, e sebbene i suoi ultimi lavori presentino l'influenza francese e tedesca, la sua opera appartiene pienamente alla Scuola Musicale Napoletana.
Sono note 116 opere liriche attribuibili con certezza a Piccinni. L'anno e la città si riferiscono alla prima rappresentazione.