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Francesco Bianchi

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Francesco Bianchi (Cremona, 1752 – Hammersmith, 27 novembre 1810) è stato un compositore italiano.
Di umili origini, fu finanziato da un prete cremonese per studiare con il grande Jommelli in un conservatorio di Napoli. Nel 1773 esordì a Firenze con la sua prima opera, Il grande Cidde.
Tra il 1775 e il 1778 fu Maestro al Cembalo al Théatre-Italien a Parigi. Nel 1776 si guadagnò il titolo di membro dell'Accademia Filarmonica di Bologna.
Concorse nel 1779 per la carica di maestro di cappella del Duomo di Milano, ma fu battuto da Sarti. Rimase comunque vice-maestro di cappella dal 1782 al 1793.
Divenne poi organista nella Basilica di San Marco a Venezia dal 1785 al 1791 e successivamente dal 1793 al 1797. Fu durante gli anni '80 che Francesco Bianchi compose i suoi 4 oratori (Gioas, Agar, Abramo, Isacco). Nel 1780 venne rappresentata, con grande successo, a Firenze l'opera Castore e Polluce. Nel 1784 compose l'opera seria su libretto di Benincasa Il Disertor Francese che riscosse molto successo ma anche molte perplessità dovute alla satira politica del libretto. In occasione della rappresentazione viennese della Villanella rapita, avvenuta il 28 novembre 1785, Mozart scrisse, su invito di Cesare Coltellini, un terzetto ed un quartetto da inserire nell'opera, che sono entrati a far parte ormai della Villanella. Il 26 dicembre 1792 venne rappresentata al Teatro La Fenice di Venezia la sua opera Tarare, forse la sua opera di maggior successo, assieme alla Vendetta di Nino, o sia Semiramide che ebbe 41 repliche in sole 6 stagioni. Approdato sulla scena londinese con quest'ultima opera nel 1794, compose nel periodo 1795 - 1802 ben 14 nuove opere per il King's Theatre, molte delle quali su libretto di Lorenzo da Ponte, che il Bianchi conosceva dal 1789.
Dal 1798 al 1800 fu anche direttore dei teatri di Dublino. Tra il 1802 e il 1807 viaggiò attraverso mezza Europa (in particolare a Londra e Parigi) e compose altre 20 opere. Dominò per quasi tutto questo periodo la produzione di opere comiche in Francia, tanto che il giornale parigino Courrier des Spectacles così si espresse a proposito di un suo lavoro teatrale del 1804: Questa nuova produzione del celebre Francesco Bianchi sarà molto acclamata per parecchio tempo, e non ho dubbi che nei teatri delle province si farà a gara per metter su l'opera. Tra le sue attività non mancò anche quella di insegnante di musica e tra i suoi allievi vi fu anche Caterino Cavos.
Il Morning Chronicle e il Gentleman's Magazine riportarono nel novembre 1810 la notizia del suicidio di Francesco Bianchi nella sua casa di Hammersmith, presso Londra. La morte dell'unica figlia Caroline Nelson, avvenuta prematuramente, all'età di soli cinque anni, il 28 giugno del 1807, aveva probabilmente lasciato nel cuore del musicista un peso ormai divenuto insopportabile.
Nel 1815 la sua opera Il Consiglio Imprudente (su libretto di Lorenzo da Ponte) fu ancora rappresentata a Londra; nel 1816 La Villanella Rapita venne replicata al Teatro alla Scala di Milano e si hanno notizie di rappresentazioni di opere di Bianchi fino al 1833.
Nella produzione del compositore cremonese si possono annoverare quasi 70 opere liriche (tutte rappresentate in vita), quattro oratori, musica da camera, messe, mottetti, e un requiem (quest'ultimo eseguito nell'ambito della XI edizione del Festival Lodoviciano di Viadana dall'Orchestra Barocca di Cremona diretta da Giovanni Battista Columbro). Il suo stile getta un ponte verso l'Ottocento, avvicinandosi talora a quello di Rossini e Bellini.
Da rilevare che, nonostante il successo ottenuto da Bianchi durante la sua vita, F.J. Haydn si espresse in giudizi decisamente negativi nei confronti dei suoi lavori, nonostante in alcune sue opere sembra che Haydn si ispirò proprio ai lavori di Bianchi.
L'elenco delle opere di Francesco Bianchi è stato elaborato confrontando i dati contenuti nel Grove Dictionary e quelli reperibili sul sito internet www.amadeusonline.net.