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Fedele Fenaroli

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Fedele Fenaroli (Lanciano, 25 aprile 1730 – Napoli, 1º gennaio 1818) è stato un compositore e insegnante italiano.
Fenaroli nacque a Lanciano nel rione Borgo, presso una casa in via Commercio, poi a lui reintitolata.
Ricevette i suoi primi rudimenti musicali dal padre, che prestava servizio come maestro di cappella presso la Basilica di Lanciano. Dopo la morte di quest'ultimo decise di continuare gli studi musicali e quindi si recò a Napoli. Entrò al Conservatorio di Santa Maria di Loreto, diventando così allievo di Francesco Durante e Pietro Antonio Gallo.
Nel 1762 diventò vice maestro di cappella dell'Istituto e successivamente, nel 1777, fu nominato maestro di cappella titolare. Nel 1768 scrisse la Cantata in re maggiore per 3 voci e orchestra per il compleanno del Re di Napoli Ferdinando IV che ebbe la prima assoluta al Teatro San Carlo di Napoli.
Durante la sua attività di direttore operò numerosi cambiamenti all'organizzazione degli istituti di musica napoletani. Dopo la chiusura nel 1744 del Conservatorio dei Poveri di Gesù Cristo, rimasero attivi solamente tre conservatori a Napoli: quello di Sant'Onofrio a Capuana, quello di Santa Maria della Pietà dei Turchini e quello di Santa Maria di Loreto. Fenaroli nel 1797 prese parte all'operazione di unificazione del Conservartorio di Santa Maria di Loreto a quello di Sant'Onofrio; nel 1807 collaborò, invece, alla fusione di quest'ultimo istituto con quello di Santa Maria della Pietà dei Turchini, dalla quale nacque il Reale Collegio della Musica (l'attuale Conservatorio di Musica San Pietro a Majella). Quest'ultima riorganizzazione fu voluta da Giuseppe Bonaparte. Fenaroli assunse quindi la direzione della nuova scuola insieme a Giovanni Paisiello e Giacomo Tritto, con i quali si occupò principalmente di riassettare i piani di studi. Accanto a questa carica mantenne la già precedente occupazione d'insegnante di contrappunto.
Nel 1813 entrò nella direzione dell'istituto anche il compositore Nicola Antonio Zingarelli, allievo del Fenaroli.
Successivamente entrò come membro nella Reale Società Borbonica e come direttore d'orchestra nell'Associazione dei Cavalieri. Morì il 1º gennaio 1818, probabilmente malato di cancro.
Tra i suoi allievi ebbe molti compositori di fama: Domenico Cimarosa, Nicola Antonio Zingarelli, Silvestro Palma, Francesco Ruggi, Salvatore Fighera, Luigi Mosca, Vincenzo Lavigna, Carlo Coccia, Michele Carafa, Giacomo Cordella, Giuseppe Nicolini, Nicola Manfroce, Pietro Antonio Coppola, Traugott Maximilian Eberwein Saverio Mercadante e Carlo Conti.
Noto per lo più per la sua attività didattica, Fenaroli svolse anche l'attività di compositore, scrivendo un discreto quantitativo di musica. Il suo campo d'azione non fu, come per molti altri compositori italiani coevi, quello operistico (anche se scrisse un paio d'opere), bensì la musica sacra. Nella composizione liturgica dimostrò un'elevata abilità compositiva, soprattutto nell'uso del contrappunto.
Scrisse vari trattati di musica, che furono utilizzati molto durante il XIX secolo, ma che vennero abbandonati verso il 1860 a favore di metodi d'insegnamento più moderni.
A lui è dedicato il teatro comunale di Lanciano, in via dei Frentani. Fu costruito nel 1840 sopra il convento degli Scolopi, originariamente noto come teatro regio San Ferdinando. La casa di Fenaroli si trova nel rione Borgo, presso la via a lui dedicata, ex via del Commercio.
Un altro monumento a Fenaroli si trova a Lanciano, in piazza Camillo dell'Arciprete, realizzato negli anni '30, un busto in bronzo sopra un piedistallo in travertino quadrangolare con la scritta A FEDELE FENAROLI.
L'anno e la città si riferiscono alla prima rappresentazione.
L'anno e la città si riferiscono alla prima rappresentazione.
Fabio Dell'Aversana, Le composizioni per strumenti a tastiera di Fedele Fenaroli e Domenico Cimarosa, PM Edizioni, 2015, con Prefazione di Dinko Fabris. ISBN 978-88-99565-05-3
Fedele Fenaroli. Il didatta e il compositore a cura di Gianfranco Miscia, Lucca, Libreria Musicale Italiana, 2011 (Strumenti della ricerca musicale, collana della Società Italiana di Musicologia,16), pp. 315. ISBN 978-88-7096-654-1