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Franz Xaver Süssmayr

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Quintet in D major, SmWV 602 (Quintetto in re maggiore, SmWV 602)
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Franz Xaver Süßmayr (Schwanenstadt, 22 luglio 1766 – Vienna, 17 settembre 1803) è stato un compositore e musicista austriaco.
Dopo essere stato ammesso come piccolo cantore nella celebre abbazia dei Benedettini di Kremsmuenster, Süßmayr vi fece i suoi studi letterari e apprese la teoria della musica sotto la direzione di Pasterwitz. Ancora molto giovane si esercitò in vari generi di composizione con successo e scrisse canti a più voci, sinfonie, messe, salmi, mottetti, cantate che gli diedero molto precocemente una buona conoscenza dell'arte di scrivere la musica. Arrivato a Vienna, terminò di istruirsi nel canto e nella composizione con le lezioni di Salieri e si legò in intima amicizia con Mozart, che gli diede anche numerosi consigli artistici. Secondo la tradizione, il grande compositore gli affidò sul letto di morte il compito di terminare la sua messa da Requiem e gli diede le istruzioni per questo lavoro, quasi fino al momento in cui spirò. In effetti si sa che la vedova di Mozart, non pienamente convinta del talento di Süßmayr, non gli affidò subito la partitura del famoso Requiem perché lo ultimasse. Secondo alcuni, Süßmayr sarebbe stato l'amante di Constanze Weber in Mozart e addirittura il vero padre di uno dei figli, Franz Xaver Wolfgang Mozart; per altri, si tratterebbe invece di un "pettegolezzo storico" senza fondamento, smentito anche dal fatto che Franz Xaver Wolfgang soffriva di un'identica rarissima malformazione auricolare che affliggeva anche Wolfgang Amadeus. Nel 1792 il giovane compositore ottenne il posto di direttore d'orchestra al teatro nazionale di Vienna, e due anni dopo aggiunse a questa carica quella di secondo direttore dell'orchestra del teatro della corte. Morì a Vienna, nel 1803, ad appena trentasette anni.
Le opere di Süssmayr sono:
Fu autore anche del balletto Il noce di Benevento.
Si sa che Gottfried Weber ha attribuito a Süßmayr la maggior parte dei numeri musicali che compongono la messa da Requiem pubblicata a nome di Mozart. Questa affermazione ha sollevato una viva polemica in Germania, ma a dirimere la questione è stato lo stesso Süßmayr in una lettera datata 8 settembre 1800 e inserita nella gazzetta musicale di Lipsia (ottobre 1801). I tre ultimi brani (Sanctus, Benedictus e Agnus Dei) gli appartengono, concludendo anche il "Lacrimosa" dall'ottava battuta in poi. Egli, inoltre, ha strumentato tutto il resto a partire dal basso cifrato e da qualche indicazione manoscritta di Mozart.