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Friedrich Kalkbrenner

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Grand Duo in D minor (Gran Duo in re minore)Grande Marche, Orage, Polonaise, Op.93Piano Concerto No.1, Op.61Piano Concerto No.2, Op.85Piano Quartet, Op.2Piano Trio No.1, Op.7Piano Trio No.4, Op.84Septet, Op.132
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Friedrich Wilhelm Michael (Frédéric) Kalkbrenner (in viaggio tra Kassel e Berlino, 2 o 8 novembre 1785 – Enghien-les-Bains, 10 giugno 1849) è stato un pianista, compositore, e didatta tedesco.
Figlio di Christian Kalkbrenner (1755-1806), un musicista ebreo attivo a Kassel, Friedrich fu istruito al Conservatorio di Parigi, ed iniziò presto a suonare in pubblico. Nel 1803 andò a Vienna a studiare contrappunto con Albrechtsberger e qui conobbe Hummel e Clementi; fece anche amicizia con Beethoven e ottenne la protezione di Haydn. Brillante esecutore e insegnante di successo, dal 1814 al 1823 visse a Londra e nel 1818 si associò al pianista e compositore Johann Bernhard Logier, che aveva inventato un dispositivo detto Chiroplasto mediante il quale veniva regolata la posizione delle mani sul pianoforte; Kalkbrenner vi apportò delle modifiche semplificatrici, nel 1830 col nome di Guidemains (Guidamani) lo brevettò a Parigi, dove si era stabilito dal 1824, e ne promosse la diffusione. A Parigi insegnò al Conservatorio e divenne membro dell'azienda di fabbricazione di pianoforti Pleyel & Co., facendo fortuna grazie alla sua attività commerciale combinata con quella artistica. Morì ad Enghien-les-Bains, nei pressi di Parigi, nel 1849.
Come pianista Kalkbrenner mieté grandi successi e fu grandemente stimato tanto da Schumann quanto da Chopin, che in una lettera del 1830 ne lodò "il tocco ammaliante, l'uguaglianza impareggiabile del suono e la maestria che emerge in ciascuna nota". Come didatta Kalkbrenner insegnò una tecnica pianistica fondata sulla utilizzazione della forza delle dita e della mano, trascurando il peso del braccio e dell'avambraccio, in linea del resto con l'orientamento all'epoca prevalente. Sembra che fosse anche fautore di una netta separazione tra tecnica, intesa come mero esercizio fisico, e musica: famoso il suo consiglio "di esercitarsi allo strumento tenendo un romanzo sul leggìo, onde sfuggire alla noia della necessaria, interminabile iterazione degli esercizi". Convinto sostenitore dell'utilizzo del Guidamani, il dispositivo da lui brevettato, scrisse un "metodo" per l'insegnamento del pianoforte con l'aiuto del guidamani (v. Bibliografia). Nonostante il parere negativo di Liszt, che lo chiamò "Guida-asini", per circa vent'anni il dispositivo di Kalkbrenner riscosse un certo successo: Saint-Saëns lo considerò un sistema "eccellente per formare il giovane pianista alla esecuzione delle opere scritte per i clavicembali e per i primi pianoforti, i cui tasti parlavano senza richiedere sforzi", anche se "insufficiente per le opere e gli strumenti moderni", che richiedono l'utilizzazione "del peso dell'avambraccio e [di] quello del braccio"".
Tra gli allievi di Kalkbrenner si annoverano F. Pleyel, A. Thomas e Camille-Marie Stamaty, che fu, a sua volta, maestro di Camille Saint-Saëns.
Come compositore fu apprezzato da Schumann, che menziona con favore i suoi studi e il suo culto per la forma-sonata (Grande Sonate in fa minore op. 56 del 1825 dedicata ai "Mani di Haydn"). Il suo stile compositivo lo colloca tra il Classicismo e il primo Romanticismo. Le sue numerose composizioni sono attualmente meno ricordate del suo metodo d'insegnamento corredato da studi, che a lungo è stato popolare tra i pianisti.
Il primo concerto per pianoforte op. 11 di Chopin è dedicato a Kalkbrenner, che lo ricambiò con le Variations brillantes sulla Mazurka op. 120.