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Compositori

Trio per pianoforte e archi n. 7

Compositore: Beethoven Ludwig van

Strumenti: Violino Violoncello Pianoforte

Tags: Trio

#Arrangiamenti

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Arrangiamenti:

Organo Solo:

Andante Cantabile (No.3). (André, Julius)

Altri

Complete. A quattro mani (Carl Czerny)Complete. Pianoforte + Viola + Violino (Unknown)Complete. A quattro mani (Hermann, Friedrich)
Wikipedia
Il Trio per pianoforte n. 7 in si bemolle maggiore, Op. 97, di Ludwig van Beethoven è un trio per pianoforte completato nel 1811. È comunemente indicato come il Trio Arciduca, perché era dedicato all'Arciduca Rodolfo d'Austria, il più giovane dei dodici figli di Leopoldo II, Imperatore del Sacro Romano Impero. Rudolf era un pianista dilettante e un mecenate, amico e studente di composizione di Beethoven. Beethoven dedicò un totale di quattordici composizioni all'Arciduca, che in cambio ne dedicò una sua a Beethoven.
Il trio è stato scritto tardi nel cosiddetto "periodo intermedio" di Beethoven. Iniziò a comporlo nell'estate del 1810 e lo completò nel marzo del 1811.
Sebbene il "Trio Arciduca" sia talvolta numerato come "n. 7", la numerazione dei dodici trii di pianoforte di Beethoven non è standardizzata e in altre fonti il trio Op. 97 può essere mostrato con un numero diverso, se presente.
La prima esecuzione pubblica fu data dallo stesso Beethoven, Ignaz Schuppanzigh (violino) e Josef Linke (violoncello) all'hotel viennese Zum römischen Kaiser l'11 aprile 1814, proprio mentre la sua sordità continuava a violare la sua abilità di artista. Dopo una ripetizione del lavoro poche settimane dopo, Beethoven non apparve più in pubblico come pianista.
Il violinista e compositore Louis Spohr fu testimone di una prova dell'opera e scrisse: "A causa della sua sordità non rimaneva quasi nulla del virtuosismo dell'artista che in precedenza era stato così tanto ammirato. Nei passaggi forte il povero sordo picchiava tanto sui tasti che le corde emettevano rumori metallici e nei piano suonava così leggermente che furono omessi interi gruppi di note, così che la musica risultava incomprensibile a meno che non si potesse guardare nello spartito del pianoforte. Sono stato profondamente rattristato da un destino così duro".
Il pianista e compositore Ignaz Moscheles assistette alla prima esecuzione e scrisse sull'opera: "Nel caso di quante composizioni la parola "nuovo" non è stata applicata correttamente! Ma mai in quelle di Beethoven, e soprattutto in questa, che è ancora piena di originalità. Il suo modo di suonare, a parte il suo elemento intellettuale, mi ha soddisfatto di meno, necessitando di più chiarezza e precisione; ma ho osservato molte tracce del grande stile di suono che avevo da lungo tempo riconosciuto nelle sue composizioni."
Il lavoro è articolato in quattro movimenti:
Una esecuzione tipica dura circa dai 36 ai 45 minuti.