Compositori

La Vestale

Compositore: Spontini Gaspare

Strumenti: Voce Mixed chorus Orchestra

Tags: Lyric tragedies Opere Lyric operas

#Parti
#Arrangiamenti

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Complete. Preliminaries - Act I (Scenes 1–5) PDF 16 MBComplete. Act I (Ballet) PDF 6 MBComplete. Act II PDF 14 MBComplete. Act III PDF 18 MB
Complete. Preliminaries - Act I PDF 11 MBComplete. Act II - Act III PDF 9 MB
Complete. Complete Score PDF 107 MB
O des infortunés, déesse tutélaire / O Nume tutelar (Act II No.13). O Nume tutelar PDF 0 MB
Complete. Complete Score PDF 93 MB
Overture. Complete Score PDF 9 MB
O des infortunés, déesse tutélaire / O Nume tutelar (Act II No.13). O des infortunés, déesse tutélaire PDF 0 MB

Parti per:

TuttoVioloncelloViolinoViolaTromboneTrombaTimpanoOttavinoOboeFlautiFagottoCornoContrabbassoClarinetto

Arrangiamenti:

Altri

Complete. Pianoforte (Schubert, Franz Ludwig)Overture. Pianoforte (Unknown)Overture. A quattro mani (Unknown)Overture. Pianoforte (Hugo Ulrich)Overture. A quattro mani (Hugo Ulrich)
Wikipedia
La Vestale è una tragédie-lyrique in tre atti di Gaspare Spontini su libretto in lingua francese di Victor-Joseph-Étienne de Jouy.
La prima rappresentazione avvenne con successo all'Académie impériale de Musique di Parigi il 15 dicembre 1807 con François Lays.
Viene considerata il capolavoro di Spontini, per la possente ispirazione drammatica, la finezza della parte strumentale, la stretta aderenza tra valori musicali, psicologia dei personaggi ed azione scenica.
Licinio, appena tornato da una fortunata campagna militare contro i Galli, dichiara all'amico Cinna che è innamorato di Giulia. La giovane, tuttavia, è destinata a diventare Vestale, ed esprime il suo dolore alla Gran Sacerdotessa, che però la esorta a continuare i servigi come serva della dea. Durante la celebrazione del trionfo, Licinio e Giulia si incontrano, e si danno appuntamento per la sera al tempio.
È notte, e dal tempio giungono le preghiere delle vestali e della Sacerdotessa, che onorano e benedicono il sacro fuoco di Vesta (Foco divino, alma del mondo). Mentre Giulia riflette angosciosamente al tempio (Tu che invoco con orrore), Licinio la raggiunge e si scambiano promesse d'amore. Improvvisamente il sacro fuoco di Vesta si spegne, e Cinna riesce a far fuggire Licinio. Arrivano i sacerdoti e le vestali, e capiscono che il fuoco si è spento per colpa di Giulia. Il Gran Sacerdote appare e chiede alla giovane chi fosse l'uomo con lei. Giulia, non volendo rivelare chi era con lui (O Nume tutelar degli infelici), viene condannata al supplizio di essere murata viva.
Il giorno dopo, Licinio è sconvolto per la condanna di Giulia (Ohimè, quale apparato), e decide con l'amico Cinna ed altri suoi fedeli di far cessare il rito e di salvare Giulia. Intanto, la ragazza viene condotta nella tomba. Lei mestamente saluta le sorelle, e ricorda il suo triste amore con Licinio, che vorrebbe ancora rivedere (Caro oggetto, il di cui nome). Mentre Giulia si appresta al supplizio, entrano Licinio, Cinna e gli armati per porre fine al rito macabro, quando improvvisamente un fulmine cade dal cielo, squarcia il velo da vestale di Giulia, e riaccende il fuoco sacro. Il gran sacerdote interpreta l'avvenimento come uno scioglimento dai voti proferiti dalla giovane e come rappacificamento con la divinità, e tutto culmina nel tripudio generale. Giulia e Licinio sono ora liberi di amarsi.
La seguente ripartizione fa riferimento alla traduzione italiana del libretto