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Te Deum

Compositore: Thomas John Rogers

Strumenti: Voce Soprano Alto Tenore Basso Mixed chorus Organo

Tags: Musica sacra

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Wikipedia
Il Te Deum (estesamente Te Deum laudamus, latino per "Noi ti lodiamo Dio") è un inno cristiano in prosa di origine antica.
Nella Chiesa cattolica il Te Deum è legato alle celebrazioni di ringraziamento; viene tradizionalmente cantato durante alcune solennità, come la sera del 31 dicembre - per ringraziare il Signore dell'anno appena trascorso - oppure nella Cappella Sistina ad avvenuta elezione del nuovo pontefice, prima che si sciolga il conclave, o ancora a conclusione di un Concilio.
Nella Liturgia delle ore secondo i riti romano e ambrosiano, il Te Deum trova il suo posto alla fine dell'Ufficio delle letture, prima della orazione conclusiva, nelle solennità, nelle feste dei santi, in tutte le domeniche tranne quelle di Quaresima (e, per il rito ambrosiano, anche quelle di Avvento), nei giorni fra l'ottava di Natale e quelli fra l'ottava di Pasqua.
È utilizzato anche assieme ai cantici ordinari delle Preghiere del Mattino nel Libro delle preghiere comuni, ed è ancora in uso presso molte Chiese riformate.
L'origine del canto era tradizionalmente attribuita a san Cipriano di Cartagine oppure, secondo una leggenda dell'VIII secolo, si è sostenuto che fosse stato composto a due mani da sant'Ambrogio e da sant'Agostino il giorno di battesimo di quest'ultimo, avvenuto a Milano nel 386, per questo è stato chiamato anche "inno ambrosiano".
Oggi gli specialisti attribuiscono la redazione finale a Niceta, vescovo di Remesiana (oggi Bela Palanka) alla fine del IV secolo.
Dall'analisi letteraria, l'inno si può dividere in tre parti.
Solitamente viene cantato a cori alterni: presbitero o celebrante e il popolo.
Te Deum laudamus: te Dominum confitemur. Te aeternum patrem, omnis terra veneratur. Tibi omnes angeli, tibi caeli et universae potestates: tibi cherubim et seraphim, incessabili voce proclamant:
"Sanctus, Sanctus, Sanctus Dominus Deus Sabaoth. Pleni sunt caeli et terra
majestatis gloriae tuae." Te gloriosus Apostolorum chorus, te prophetarum laudabilis numerus, te martyrum candidatus laudat exercitus. Te per orbem terrarum sancta confitetur Ecclesia, Patrem immensae maiestatis; venerandum tuum verum et unicum Filium; Sanctum quoque Paraclitum Spiritum.
Salvum fac populum tuum, Domine, et benedic hereditati tuae. Et rege eos, et extolle illos usque in aeternum. Per singulos dies benedicimus te; et laudamus nomen tuum in saeculum, et in saeculum saeculi. Dignare, Domine, die isto sine peccato nos custodire. Miserere nostri, Domine, miserere nostri. Fiat misericordia tua, Domine, super nos, quemadmodum speravimus in te. In te, Domine, speravi: non confundar in aeternum.
(Traduzione letterale)
Noi ti lodiamo, Dio, affermiamo [che sei] Tu il Signore
Italiano
Si aggiunge una traduzione in forma semi-poetica, rimata:
Italiano (trad. semipoetica)
Te con lodi, te con cantici Confessiamo, o gran Signore E risponde al labbro il core Nel lodarti, eterno Re. Non v'haclima, non v'ha popolo Che la tua possenza ignori Che il tuo nome non adori, Che non tremi innanzi a te. Nel lodarti ognor gareggiano Le ruotanti immense sfere E degli angioli le schiere Colle empiree Podestà. Cherubini e Serafini Al tuo trono umili e chini Santo, santo, santo acclamanti Dio d'immensa maestà. Da te scende negli eserciti La sconfitta e la vittoria; Tutto è pien della tua gloria Terra, cielo e mare ancor. De'profeti, degli Apostoli, Ti decanta il gran senato, E lo studio candidato, De' tormenti sprezzator. Dall'Idaspe al mar d'Atlante Ti confessa la tua Chiesa Sempre santa, sempre illesa Fra il conflitto più crudel. In te, sommo Genitore. Nel tuo vero unico Figlio, Nel divino eterno Amore, Sempre adora il re del ciel. Re di gloria tu se', Cristo, Di Dio Padre eterna prole: Tu perfar dell'uomoacquisto Che gemeva in servitù, Vergin seno non sdegnasti, E di morte vinto il pungolo Ai credenti spalancasti, L'auree porte di lassù.
Tu alla destra di Dio Padre Glorioso assiso or stai, E tremendo un dì verrai L'universo a giudicar. O benigno, pietoso, Odi il prego de' tuoi servi Che col sangue tuo prezioso Ti degnasti riscattar. Dagli assalti de' nemici Tu li guarda e benedici: Son gli eredi del tuo regno, Son tuo popolo, Signor. Fino all'ultimo respiro, Tu li reggi, e co'tuoi Santi Li congiungi nell'Empiro, Li perpetua nell'amor. Non v'ha giorno in nostra vita Che tue lodi non cantiamo: E il tuo nome confidiamo Di lodar per ogni età. Dal peccato, deh ti degna Preservarne in questo giorno E a noi vegli ognor d'intorno La paterna tua pietà. La pietà che fu mai sempre Del cor nostro la speranza, La pietà che sempre avanza Ogni voto, ogni desir. In te solo, mio Signore, Spero adesso, e ognor sperai, Né confusa fin giammai La mia speme in avvenir.
Il Te Deum è stato musicato da diversi autori, quali Palestrina, de Victoria, Domenico Cimarosa, Purcell, Händel, Bruckner, Berlioz, Giovan Battista Lulli, Mendelssohn, Mozart, Haydn, Verdi, Galassi, Pärt, Dvorak e Reger.
Il preludio del Te Deum H. 146 di Charpentier è utilizzato quale sigla di inizio e fine delle trasmissioni in Eurovisione.
Il Te Deum viene inoltre intonato dal coro nel finale del primo atto della Tosca di Giacomo Puccini.
Alan Menken e Stephen Schwartz hanno preso vari versi di questo testo sacro per la colonna sonora Sanctuary! nel film Il gobbo di Notre Dame.
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