In questa composizione Paganini frena il virtuosismo a favore di una maggiore individualità nello stile melodico. Il concerto si articola in tre movimenti:
Il secondo movimento di questo concerto è ispirato al movimento lento del Concerto n. 24 in si minore di
Giovan Battista Viotti composto una trentina d'anni prima: in particolare esso inizia con un breve solo dei corni, in maniera quasi identica al concerto del compositore piemontese.
Il terzo movimento del concerto è conosciuto come "La Campanella", a causa della presenza di una campanella, prescritta dall'autore per presagire le ricorrenze del tema nel rondò. Il suono della campana è imitato dall'orchestra e, in alcuni passaggi, dal solista (con l'uso di armonici artificiali). Tale movimento è stato ripreso successivamente da altri compositori, come
Franz Liszt (nel suo Étude S. 140 n. 3 "La campanella") e
Johann Strauss padre (nel suo Walzer à la Paganini Op. 11).