Compositori

Frauen-Liebe und Leben

Compositore: Schumann Robert

Strumenti: Voce Pianoforte

Tags: Lied Canzone

#Arrangiamenti

Scarica spartiti gratis:

Complete. High Voice (original keys). Complete Score (scan) PDF 2 MBComplete. High Voice (original keys). Complete Score PDF 3 MB
Complete. Version for Medium Voice. Complete Score (medium voice) PDF 2 MB
Complete. High Voice (original keys). Complete Score PDF 10 MBComplete. High Voice (original keys). Complete Score PDF 31 MB
Complete. High Voice (original keys). Complete Score (original or high voice) PDF 3 MB
Complete. Version for Low Voice. Complete Score PDF 2 MB
Complete. High Voice (original keys). Complete Score PDF 24 MB
Complete. High Voice (original keys). Complete Score PDF 6 MB

Arrangiamenti:

Altri

Complete. Clarinetto + Flauti + Oboe + Pianoforte + Sassofono (Larocque, Jacques)Er, der Herrlichste von allen (No.2). Clarinetto + Flauti + Oboe + Pianoforte + Sassofono (Larocque, Jacques)Du Ring an meinem Finger (No.4). Clarinetto + Flauti + Oboe + Pianoforte + Sassofono (Larocque, Jacques)Complete. Pianoforte (Theodor Kirchner)Er, der Herrlichste von allen (No.2). Pianoforte + Violino (Richard Hofmann)
Wikipedia
Robert Alexander Schumann (Zwickau, 8 giugno 1810 – Endenich, 29 luglio 1856) è stato un compositore, pianista e critico musicale tedesco. È da molti considerato come l'iniziatore e insieme uno dei più grandi compositori di musica romantica. Infatti si fa risalire il Romanticismo musicale alle sue prime composizioni pianistiche, pubblicate nel 1830. La sua musica riflette la natura profondamente individualista del Romanticismo. Intellettuale ed esteta, fu poco compreso in vita, ma la sua musica è oggi considerata audacemente originale per l'armonia, il ritmo, la forma e per la rivoluzionaria tecnica pianistica.
Fu il marito di Clara Schumann, anch'ella pianista e compositrice. Dopo la morte del consorte essa continuò ad esibirsi per circa quarant'anni ai più alti livelli ed è considerata la maggiore pianista donna dell'Ottocento. Clara operò alacremente per la diffusione della musica del marito al di là della cerchia dei suoi illustri estimatori, tra cui Franz Liszt, Felix Mendelssohn, Ferdinand Hiller e il giovane Johannes Brahms. Inoltre ella non risparmiò feroci critiche a chi, in buona o in malafede, si esprimeva negativamente su Robert Schumann e in primo luogo a Richard Wagner.
Figlio di un ricco libraio ed editore e di un'insegnante di pianoforte, si appassionò durante la sua infanzia alla poesia e alla musica, assecondato dal padre. Nel 1828, per soddisfare il desiderio della madre rimasta vedova, si iscrisse all'università di Lipsia per compiervi gli studi di diritto ("fredda giurisprudenza"), continuando nonostante tutto a coltivare la passione per la musica. Nel 1830, con il consenso della madre, divenne allievo di pianoforte di Friedrich Wieck, maestro assai celebre all'epoca, e si dedicò interamente alla musica, immergendosi subito in uno studio intenso per riguadagnare il tempo perduto durante gli anni di Università. Studiò intensamente Il clavicembalo ben temperato di Bach.
Le sue inclinazioni non erano solo verso la musica: egli subì anche l'influenza del padre, August Schumann, un "homme de lettres", libraio e compositore di novelle. Con il fratello gestiva la libreria e casa editrice "Gebrüder Schumann", a Zwickau, specializzata nella pubblicazione in formato tascabile di narrativa, soprattutto inglese. "Ho sognato di affogare nel Reno": Schumann annotò su un foglietto questo pensiero all'età di 19 anni. Inconsapevolmente egli previde il suo destino, la vita che avrebbe trascorso in Renania, e anche il tentativo di suicidio nel fiume. Schumann non poté coronare il sogno di diventare un grande pianista a causa di esperimenti insensati a cui si sottopose per perfezionare la sua tecnica pianistica durante l'inverno del 1831-1832. Questi esperimenti gli causarono la perdita dell'uso del medio della mano destra.
Decise allora di dedicarsi alla composizione e nel 1831 apparvero le Variazioni Abegg, che furono presto seguite da altri pezzi per pianoforte solo. Fece molti viaggi in Italia, a Brescia, Milano, Venezia, e rimase affascinato dalle musiche italiane. Perse anche la madre e due dei suoi fratelli, rimanendo per sempre turbato; scriveva con passione e secondo il suo umore e stato d'animo, firmando talvolta i suoi lavori con pseudonimi, come "Eusebio" e "Florestano". Introspettiva e spesso stravagante, la sua prima produzione è stata un tentativo di rompere con la tradizione delle forme e delle strutture classiche, che considerava troppo restrittive. Con le sue composizioni Schumann attrasse l'attenzione di molti e si trovò al centro di una cerchia di giovani musicisti e appassionati di musica. Questo circolo, chiamato Lega di David, fondò nel 1834 la rivista Neue Zeitschrift für Musik, rivista di progresso musicale tuttora pubblicata, orientata a opporsi ai vecchi metodi di insegnamento, che corrompevano il gusto e impedivano lo slancio dell'arte, e anche ad un certo dilettantismo invadente; la Lega dei compagni di David lottava metaforicamente contro i filistei dell'arte.
Tra il 1835 e il 1844 Schumann redasse quasi da solo la rivista, scrivendo un gran numero di articoli e studi, ma le sue prime composizioni non trovarono favore se non nella cerchia degli amici, mentre per il grande pubblico risultavano troppo complesse. Innamoratosi della figlia del suo maestro, Clara Wieck talentuosissima pianista e compositrice, ne chiese la mano, ma Wieck si oppose al matrimonio con tutte le sue forze in quanto, pur riconoscendo l'immenso talento di Robert, ne vedeva anche lo scarso equilibrio mentale e ne deplorava la tendenza all'alcolismo. I due innamorati si sposarono soltanto il 12 settembre 1840, giorno precedente al ventunesimo compleanno di Clara; i primi anni di matrimonio furono per Schumann felicissimi e fecondi.
Schumann, che fino ad allora si era dedicato unicamente alle composizioni per pianoforte, si dedicò alla composizione dapprima di Lieder, poi di musica sinfonica e da camera. Nel 1843 iniziò un periodo compositivo più vario, in cui però sono prevalenti le opere corali, la parte più misconosciuta dell'opera di Schumann. Nel 1843 Felix Mendelssohn Bartholdy, che aveva fondato il conservatorio di Lipsia, chiamò Schumann per insegnarvi, cosa che egli fece per un anno, per poi dedicarsi a seguire la moglie in tournée in Russia e stabilirsi quindi a Dresda e darsi totalmente alla composizione. Nel 1847 assunse la direzione del Liedertafel, la locale società filarmonica, e nel 1848 fondò una società corale mista; nel 1850 fu chiamato a Düsseldorf come direttore generale della musica.
Durante questo soggiorno si aggravarono i sintomi della sua instabilità mentale, già manifestati in precedenza; soffriva di amnesie, di allucinazioni sonore, restava assorto per ore, fino al punto da essere licenziato. Nel febbraio del 1854 tentò di suicidarsi gettandosi nel Reno, fu salvato da barcaioli e successivamente internato nel manicomio di Endenich presso Bonn. Là si trascinò ancora per due anni, appena rischiarati da fuggevoli lampi di lucidità, sempre assistito da Brahms e da altri amici che andarono ripetutamente a trovarlo fino alla morte, avvenuta nel 1856. Clara lo rivide solo negli ultimi giorni di vita. I disturbi nervosi che accompagnarono Schumann per lunghi anni della sua vita e della sua attività compositiva vengono attribuiti da alcuni, compresi i suoi medici, a un'infezione di sifilide contratta molti anni prima della morte., È anche stato ipotizzato un tumore cerebrale (meningioma); invece secondo un'ipotesi più accreditata e argomentata scientificamente, tale da suffragare pure l'ipotesi di una base genetica per la sua famiglia, la patologia di cui soffriva è da attribuirsi alla malattia maniaco-depressiva, altrimenti detta disturbo bipolare. La morte sarebbe stata causata da avvelenamento da mercurio, usato allora come trattamento per la sifilide da cui si credeva affetto.
"Antico detto: Qualunque sia l'età la gioia e il dolore sono mescolate: rimani fedele alla gioia e sii pronto al dolore con coraggio": questa epigrafe introduceva la prima edizione delle Davidsbündlertänze di Robert Schumann e poche altre frasi potevano riassumere in maniera più esaustiva la personalità complessa, e a tratti contorta, di questo incredibile artista. La lega dei fratelli di Davide (Davidsbündler, per l'appunto) era l'insieme di alcuni curiosi personaggi, dai caratteri completamente diversi tra loro, che riassumevano tutte le sfaccettature dell'animo romantico di Schumann: il cui unico denominatore comune era una lotta a spada tratta contro il pensiero conservatore settecentesco dei “filistei” (così come venivano chiamati i borghesi “parrucconi” e retrogradi dagli studenti dell'epoca, a cui Schumann contrapponeva la figura di Davide, come nell'Antico Testamento).
L'idea di scomporre la propria personalità in vari personaggi non rappresentava certo una novità schumanniana, ma trovava radici nella letteratura del primo Ottocento e, in particolare, in Jean Paul, autore molto caro al giovane Robert. Nei caratteri opposti di Eusebio e di Florestano, i due principali personaggi della lega, erano scisse anche le due sfumature fondamentali del romanticismo.
Battagliera, ridondante ed eroica l'indole di Florestano; dolce, malinconica e fragile quella del più timido Eusebio. Con questi due nomi Schumann, a seconda del suo stato d'animo, usava firmare la sua musica e i suoi scritti sulla Neue Zeitschrift für Musik: la rivista di progresso musicale da lui fondata che fu il manifesto di un'intera generazione di musicisti romantici. Oltre che nelle Davidsbündlertänze, dove i due sono gli indiscussi protagonisti, Florestano ed Eusebio appaiono anche nel celebre Carnaval Op.9, la più importante e completa tra le opere giovanili di Schumann.
Questa meravigliosa raccolta di piccoli pezzi, oltre alle due sezioni dedicate ai personaggi in questione, si conclude con una trionfale e sognatrice “Marcia dei fratelli di Davide contro i Filistei” che vede i nostri eroi tesi verso il loro obiettivo comune: il superamento dei canoni formali settecenteschi e la libertà dell'ispirazione pura nella musica e nell'arte. La difficoltà effettiva di Schumann a rimanere entro i canoni formali di allora era infatti più che evidente ed era comune a molti compositori romantici. Le sue opere più ispirate e importanti, senza nulla togliere alle sinfonie, alle sonate e ai concerti per solista e orchestra, sono per l'appunto le raccolte di piccoli pezzi come quelle appena citate: dove l'immensa ispirazione dell'autore trova la sua più libera espressione.
Lo sdoppiamento della personalità di Schumann superava di gran lunga i limiti di una licenza artistica e preludeva, infatti, a un'instabilità mentale che lo portò ad un tentativo di suicidio, al ricovero in manicomio e ad una triste morte, oltre che ad una vita non propriamente felice. Ma il concetto di due anime che convivono in una stessa personalità artistica e che, in modo diverso, perseguono lo stesso ideale rappresenta un concetto fondamentale del romanticismo ottocentesco.
Un dualismo che trova riferimenti in letteratura, nel pensiero, nella musica e nell'arte, oltre che in un modello sociale, sempre in bilico tra compostezza pubblica e passione personale, così ben espresso dai personaggi dei grandi romanzi del primo Ottocento, come ad esempio Il rosso e il nero di Stendhal, o anche Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen. Musiche, poesie, romanzi e opere d'arte partorite da personalità nelle quali la gioia e il dolore, citati nell'epigrafe, convivono con pari dignità e con lo stesso peso nell'ispirazione artistica.
Schumann è uno dei compositori romantici per eccellenza; sostiene Antonio Rostagno che
«Heine nella letteratura e Schumann nella composizione intuiscono che un ciclo storico si è concluso e che occorre una svolta radicale. In comune essi hanno la percezione di vivere e operare “dopo” una frattura, “dopo” l’esaurimento di un ciclo; ma a differenza di molti contemporanei, Schumann non trova facilmente il dialogo con la propria epoca e con la nuova situazione sociale e culturale.»
Le sue opere sono un esempio di passionalità focosa, e di sentimenti intimi, delicati, sensuali, lacrimevoli, autunnali. Il suo stile, ricco di sfumature ma sempre chiaro e preciso nella condotta delle parti, è espresso attraverso un uso dell'armonia assai personale, che, come avviene per i suoi grandi contemporanei (in particolare Chopin e Liszt), si rende immediatamente riconoscibile all'orecchio dell'ascoltatore, soprattutto nei piccoli e numerosissimi brani per pianoforte per i quali è giustamente noto. Ed è forse in questi ultimi, piuttosto che nelle sue pur mirabili grandi composizioni per orchestra e per strumento solista e orchestra, che Schumann raggiunge la vetta più alta e più tipica della sua arte. Ad ogni modo, sebbene a tratti strumentalmente imperfetta, la produzione orchestrale di Schumann, compresa la tanto discussa opera Genoveva, occupa un posto fondamentale nella musica, ponendosi come punto di riferimento dei canoni romantici, mirabili le quattro Sinfonie, non meno di quanto avvenga per capolavori pianistici come il Carnaval, gli Studi sinfonici, le dieci fughe e le Sonate. Compose anche grandi opere sinfonico-corali, come Das Paradies und die Peri, Der Rose Pilgerfahrt, Manfred e Scene dal 'Faust' di Goethe.
Include i concerti per strumento solita con orchestra.
I lavori vocali di Schumann toccarono varie tipologie, dal Lieder fino all'opera. La tipologia è indicata dopo la data delle opere.