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Compositori

24 Exercices très faciles, Op.35 (24 Esercizi molto facile, Op.35)

Compositore: Sor Fernando

Strumenti: Chitarra

Tags: Еsercizio Studio

#Arrangiamenti

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Exercice No.22 in B minor. Complete Score PDF 0 MB
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Arrangiamenti:

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Ukulele (Choan Gálvez) Pianoforte (Pellejer, David)
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Josep Ferran Macari Sor i Muntades (Barcellona, 13 febbraio 1778 – Parigi, 10 luglio 1839) è stato un chitarrista e compositore spagnolo.
Nato in una famiglia piuttosto agiata, Sor discendeva da una lunga stirpe di soldati e intendeva continuare la tradizione, ma fu distolto da questo proposito quando il padre gli fece conoscere l'opera. Si innamorò della musica e abbandonò la carriera militare.
All'età di dodici anni fu indirizzato dal padre allo studio dell'armonia presso il famoso Monastero di Montserrat, dove il direttore Anselmo Viola lo ebbe come allievo prediletto; quando suo padre morì, la madre lo fece tornare a casa poiché non poteva sostenere più il mantenimento del figlio al monastero.
È a Montserrat che Sor iniziò a scrivere i suoi primi brani. Nel 1808, quando Napoleone Bonaparte invase la Spagna, iniziò a scrivere brani per la chitarra, spesso accompagnati da testi patriottici.
Dopo la sconfitta dell'esercito spagnolo, Sor accettò un lavoro nell'amministrazione del governo occupante. Quando gli spagnoli cacciarono i francesi nel 1813, Sor e molti altri artisti e aristocratici che avevano sostenuto i francesi lasciarono la Spagna, temendo di essere puniti. Andò a Parigi, e non tornò più nel suo paese.
Cominciò a guadagnare notorietà a Parigi per le sue capacità di compositore e per l'abilità nel suonare la chitarra, finendo per suonare in tutta Europa. Nel 1827, anche a causa dell'avvicinarsi della vecchiaia, decise di stabilirsi a Parigi e di viverci per il resto della vita. In questo periodo compose molti dei suoi migliori lavori.
Fece parte dei grandi concertisti preromantici giunti a Parigi, tra cui Dionisio Aguado, Ferdinando Carulli, Francesco Molino.
Il suo ultimo lavoro fu una messa in onore della figlia la cui morte, avvenuta nel 1837, aveva lasciato Sor, che già aveva una salute cagionevole, in uno stato di profonda depressione: morì due anni dopo, nel 1839.
Una citazione di William Newman riassume lo stile di Sor: "Le sonate di Sor hanno un alto valore creativo. Le idee, che nascono dallo strumento ma che stanno in piedi abbastanza bene anche da sole, sono fresche e particolari. L'armonia è abilmente e sorprendentemente variata, con audaci cambi di tonalità e ricche modulazioni nelle sezioni di sviluppo. Anche la struttura è interessante, con gli spostamenti melodici dalla voce alta, alla bassa, all'intermedia, e frequenti aggiunte di accenni contrappuntistici. Nelle forme musicali più ampie, l'allegro dei primi movimenti mostra ancora considerevole flessibilità nell'applicazione della "forma sonata", specialmente nel gran numero di idee presentate e richiamate. In questo caso, lo stile richiama quello di Haydn e Boccherini, specialmente nel primo movimento dell'Op. 22, che ha tutta la pulizia di sintassi e accompagnamento che si può trovare in una sinfonia classica, e il suo terzo e quarto movimento, che potrebbero proprio essere scambiati per un Minuetto e Rondo di Haydn."
Tuttavia, Stanley Yates contesta con decisione questa interpretazione nel saggio "Sor guitar sonatas: form and style", (reperibile sul sito dello studioso all'indirizzo http://www.stanleyyates.com/writings/sor.pdf). Sulla base di una puntigliosa analisi delle opp. 14, 15b, 22, 25 e 30 l'autore riconosce per le opere giovanili le influenze dell'ouverture operistica italiana e della sinfonia di impronta austro-francese ("...Italian opera overture -sic- and Austro-French symphony" p. 3) e per le più tarde opp. 25 e 30 un approccio formale più personale. Tra gli autori contemporanei con cui Sor ha avuto una sicura consonanza, Yates menziona in particolare Pleyel e Cramer.
Fernando Sor riveste un ruolo di massima importanza nello sviluppo della tecnica chitarristica del XIX secolo, e il suo Méthode de Guitare ha costituito a lungo un punto di riferimento per i maestri dello strumento, insieme ai metodi di illustri contemporanei come Mauro Giuliani e Dionisio Aguado. La tecnica che Sor sviluppò sullo strumento presenta alcuni aspetti decisamente peculiari. Egli rifiutava l'uso dell'anulare nella melodia, riservandolo solo all'esecuzione degli accordi (o arpeggi su accordi) che rendevano arduo lo scivolamento del pollice lungo le corde più gravi; quando possibile, prediligeva l'uso del solo pollice per i bicordi al basso. Nelle scale si asteneva il più delle volte dal ribattere sulla stessa corda con le dita della mano destra, preferendo suonare la prima nota e poi legare le successive con la mano sinistra. Per quanto riguarda le unghie della mano destra, egli rifiuta il loro uso con molta decisione.
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