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Compositori

Johann Adolf Hasse

Tutto Composizioni

Composizioni per: Voce

#Arrangiamenti per: Voce
#Parti per: Voce
per popolarità

A

A questa pellegrinaAchille in SciroAd te levavi animam meamAdriano in SiriaAlcide al bivioAlessandro nell'IndieAlfonsoAlta nubes illustrata (Illustrata soleggiato)AntigonoAntonio e CleopatraArminioArtaserseArtemisiaAsteriaAtalantaAttalo, re di BitiniaAttilio Regolo

C

Cajo FabricioCatone in UticaChe ti dirò ReginaCleofideCol tuo bel nome amato

D

DalisaDemofoonteDidone abbandonataDixit Dominus in G major, MülH 164/3

E

Enea in Caonia (Enea a Caonia)EuristeoEzio

G

Gerone tiranno di SiracusaGrande Augusto ricevi fra tanti ardenti votiGrilletta e Porsugnacco

H

Hostes Averni rabie frementes, H.91

I

I pellegrini al sepolcro di Nostro SignoreIl cantico de' tre fanciulliIl Ciro riconosciutoIl DemetrioIl Giuseppe riconosciutoIl natal di GioveIl re pastore (Il Re Pastore)Il RuggieroIl sogno di ScipioneIl trionfo di CleliaIreneIrene amata Irene idolo mio, H.40Issipile

J

Jesu dulcis memoria (Memoria Jesu dulcis)

L

La caduta di GericoLa conversione di Sant' AgostinoLa danza (Danza)La deposizione della croceLa NittetiLa sorella amanteLa spartana generosa (Il generoso spartana)L'Amor prigionieroLarinda e VanesioL'asilo d'amoreLaudate coeliLe virtù appiè della croceL'eroe cineseLeucippoL'Inno Nomine JesuL'IpermestraL'OlimpiadeLucio PapirioL'Ulderica (Il Ulderica)

M

Meisterstücke des italiänischen GesangesMiserere in C minor (Miserere in do minore)Missa in D majorMissa in D minorMissa in G majorMissa in G minor (Missa in sol minore)Missa in G minor 'Ultima'Mundi amores relinquendo

N

Numa Pompilio

O

O pace del mio cor, H.48Oh Dio partir conviene

P

PartenopePiramo e Tisbe

Q

Quando Jesus est in cordeQuel vago seno o Fille, H.62

R

Requiem in C major (Requiem in do maggiore)Romolo ed Ersilia

S

S. Petrus et S. Maria MagdalenaSalve ReginaSalve Regina in E-flat major (Salve Regina in mi bemolle maggiore)Salve Regina in G major (Salve Regina in sol maggiore)Sant'Elena al Calvario (SANT'ELENA al Calvario)Sciarlotta miserabileSei tu Lidippe, o il soleSelected Arias (Arias selezionati)Semiramide riconosciutaSenocritaSenz'attender che di maggioSiroeSolimano

T

Te DeumTito Vespasiano

V

Va cogliendo la mia CloriVoces erebi furentes

Z

Zenobia

Arrangiamenti per: Voce

Il DemetrioLaudate coeli

Parti per: Voce

Larinda e VanesioTito Vespasiano
Wikipedia
Johann Adolf Hasse (Bergedorf, 25 marzo 1699 – Venezia, 23 dicembre 1783) è stato un compositore tedesco.
Fece dell'Italia la sua patria di elezione, dove veniva soprannominato "il caro sassone".
I genitori lo avevano destinato allo studio della musica, ed egli vi fece progressi talmente rapidi che a tredici anni fu già in grado di entrare come tenore tra i cantanti del teatro operistico di Amburgo: il giovane impiegava la sua voce con una infinita maestria e con altrettanta arte. Univa a questo talento naturale quello di clavicembalista, che possedeva a un grado ancora superiore. A quel tempo il compositore teatrale era Reinhard Keiser (in seguito le sue opere saranno un vero e proprio modello per quelle di Hasse). Nel 1722 il poeta della corte di Polonia a Dresda, Johann Ulrich von König, che si era dichiarato suo protettore, lo mise a sovrintendere agli spettacoli del duca di Brunswick. A diciotto anni Hasse fece eseguire nella medesima cittadina la sua prima opera, l'Antigone, che ottenne un discreto successo.
Poco soddisfatto di questo saggio e consapevole di quanto ancora gli restasse da apprendere riguardo alla scienza dell'armonia, prese congedo dal duca e partì per l'Italia nel 1724. Il celebre compositore Nicola Porpora teneva allora scuola a Napoli: Hasse si indirizzò dapprima a lui, ma l'ormai anziano Alessandro Scarlatti attirò ben presto la sua attenzione. Le scarse risorse finanziarie di Hasse non gli permisero di entrare tra i suoi allievi: tuttavia i due si incontrarono per caso, ed egli rimase compiaciuto dalla modestia e dagli sguardi del giovane, accettando quindi di prenderlo sotto la sua tutela musicale. Hasse, nel 1725, compose per un ricco banchiere la serenata Marc'Antonio e Cleopatra che fu molto bene accolta, e che gli valse l'incarico per un'opera da rappresentare al teatro reale di Napoli. Due anni dopo fu nominato maestro di cappella del Conservatorio degli incurabili di Venezia, e fu proprio là che conobbe la celebre cantante Faustina Bordoni, tanto raccomandabile per la bellezza della sua voce, che divenne poi sua sposa.
Compose in questa città l'Artaserse e il Miserere, considerato come uno tra i maggiori capolavori della musica sacra. La reputazione di Hasse raggiunse ben presto la Germania: la corte di Polonia lo chiamò nel 1731 con un ingaggio di dodicimila talleri per lui e per Faustina. Qui, a Dresda, fece eseguire l'Alessandro nell'Indie, che rimase in cartellone per diverse settimane. Hasse tornò in seguito in Italia, facendo tappa a Milano, a Roma e in città in cui aveva già vissuto, quali Napoli e Venezia. Fu in questo periodo che i dissapori esistenti a Londra tra Georg Friedrich Händel e i direttori dell'Opera della Nobiltà causarono una scissione: Carlo Broschi (detto "Farinelli") e il Senesino si unirono a questi ultimi, ma avevano bisogno di un maestro di musica. Chiamarono prima Porpora, poi Hasse. Quest'ultimo, malgrado il successo che ottenne, nel 1740 lasciò l'Inghilterra, tornando a Dresda e prendendovi dimora stabile.
Federico II di Prussia, entrandovi da vincitore nella campagna del 1745, volle ascoltare un'opera di Hasse. Ne fu talmente soddisfatto che gli inviò mille talleri e una borsa di diamanti. Hasse perse la voce nel 1755 e nell'assedio di Dresda da parte dei prussiani ebbe a dolersi di un'altra sventura ancor più grande, ossia la perdita di tutti i suoi manoscritti. Nel 1763 la corte di Dresda, avendo approvato tutta una serie di grandi cambiamenti, mise da parte Hasse e la sua consorte. Egli ne provò un dolore tale che lasciò Dresda e si diresse a Vienna, dove compose diverse opere. Il suo decesso avvenne a Venezia, quando il compositore aveva 84 anni. Le sue ultime composizioni furono un Te Deum e un Requiem, che aveva destinato per sé medesimo e che aveva affidato a Joseph Schuster.